
Il 21 aprile, poco dopo la diffusione della notizia della morte di Papa Francesco, il quotidiano argentino Página12 pubblicava una bella serie di fotografie. “Le immagini che hanno segnato il papato di Francesco”, scriveva il giornale nel presentare la selezione. Ad aprire la sequenza, un’immagine del 13 marzo 2013: Jorge Bergoglio appena eletto papa, intento a salutare la folla dal balcone di un palazzo vaticano, sorridente e circondato dall’applauso dei cardinali. Poi, una rosa di immagini: Francesco durante un intervento al palazzo dell’ONU di New York… durante un discorso in piazza San Pie

La foto, scattata nella sontuosa cornice della basilica di San Pietro prima dell’inizio del funerale di Papa Francesco, è un’immagine che passerà alla storia. Per la sua potenza espressiva, per il suo significato politico, e perché unisce due uomini che negli ultimi mesi sono stati tutt’altro che in sintonia.
Donald Trump e Volodymyr Zelensky. Di nuovo insieme. I due leader siedono, uno di fronte all’altro, su due esili sedie di metallo coperte di broccato rosso. Si guardano dritto negli occhi, come due studenti intenti a scambiarsi delle confidenze in una pausa tra due lezioni. Dietro a loro,

Firenze vanta un consolato statunitense dal lontano 1819. Il palazzo che attualmente ospita la sede diplomatica — Palazzo Calcagnini, sul Lungarno Vespucci — incarna un elegante esempio di architettura eclettica. La bella facciata color crema dell’edificio, eretto alla fine del XIX secolo, sfoggia un’interpretazione in chiave ottocentesca degli stilemi classici del Rinascimento fiorentino. Archi, fregi, lesene… e quel bugnato al piano terra, così simile a quello di Palazzo Pitti. O a quello di Palazzo Medici Riccardi, l’edificio dove visse, tra gli altri, Lorenzo il Magnifico.
Ora, forse, per P

Berenice Abbott. Diane Arbus. Dorothea Lange. Lee Miller. Imogen Cunningham. Vivian Maier. Tina Modotti. Sono questi, generalmente, i primi nomi che vengono in mente se si pensa alle grandi fotografe del Novecento. Una lista alla quale mancano spesso i nomi di due donne, due sorelle, nate a Trieste all’inizio del secolo: Wanda e Marion Wulz, discendenti di una dinastia fotografica che aveva abitazione e studio in un bel palazzo in stile neoclassico, nella centralissima Contrada del Corso.
Grazie al talento dei suoi protagonisti, lo studio fotografico Wulz divenne un punto di osservazione privil

La scena viene catturata da una telecamera attivata dal movimento, ed è affascinante, nel suo esotismo. Il sole filtra tra i rami di una radura nella lussureggiante foresta del parco nazionale Cantanhez, nella Guinea-Bissau, creando riflessi e giochi di luce danzanti. Copre la terra un tappeto di foglie secche sul quale, sparsi qua e là come anfore dimenticate dopo un naufragio, giacciono grossi frutti dalla buccia marrone chiaro. I frutti dell’albero del pane. Da sinistra, entra in campo uno scimpanzé. Un altro arriva da destra. I due si scrutano, avanzano e indietreggiano, impegnati in una s