Screen width of at least 320px is required. Screen width can be adjusted by widening your browser window or adjusting your mobile device settings. If you are on a mobile device, you can also try orienting to landscape.

25 December 2019

Episode #215

18 December 2019

Episode #214

11 December 2019

Episode #213

4 December 2019

Episode #212

27 November 2019

Episode #211

20 November 2019

Episode #210

13 November 2019

Episode #209

6 November 2019

Episode #208

30 October 2019

Episode #207

Speed 1.0x
/
aa
AA
Cari ascoltatori, benvenuti a questo nuovo appuntamento con il nostro programma! Io sono Mario e oggi è mercoledì 27 novembre. Cominciamo subito la puntata odierna parlando del governo iraniano, che ha oscurato temporaneamente internet, per soffocare una serie di proteste contro l’innalzamento del costo della benzina.

L’Iran censura internet per soffocare la “rivolta della benzina

27 November 2019
L’Iran censura internet per soffocare la “rivolta della benzina”
4-life-2-b / Shutterstock.com

Sabato 23 novembre, dopo quasi una settimana di blocco totale, i cittadini dell’Iran si sono risvegliati con la connessione internet finalmente funzionante, dopo che il governo aveva bloccato tutti gli accessi alla rete, in risposta all’esplosione della “rivolta della benzina”.

Le proteste sono iniziate venerdì 15 novembre, dopo che il governo ha deciso di aumentare del 50 per cento il prezzo del petrolio fino a 60 litri al mese e del 300 per cento oltre questa soglia. Nonostante il presidente Rouhani abbia detto di voler utilizzare questi introiti per finanziare sussidi destinati alle fasce più povere della popolazione, la reazione degli iraniani, allo stremo a causa delle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti e del crollo della moneta è stata immediata. Le proteste di piazza si sono diffuse a macchia d’olio in tutto il Paese.

End of free content.

To access this material, please LOG IN.

If you don't have a subscription, please click HERE to sign up for this program.

* * *
Restiamo ancora un attimo in ambito internazionale, per parlare della manifestazione di protesta che si è svolta qualche settimana fa a Praga, in occasione dell’anniversario della Rivoluzione di velluto.

Praga torna in piazza trent’anni dopo la Rivoluzione di velluto

27 November 2019
Praga torna in piazza trent’anni dopo la Rivoluzione di velluto
Tomas Vynikal / Shutterstock.com

Sabato 16 novembre, circa trecentomila persone hanno manifestato pacificamente nella città di Praga, per chiedere le dimissioni del Primo ministro Andrej Babiš, accusato di corruzione e conflitto di interessi.

La manifestazione si è svolta alla vigilia dell’anniversario della cosiddettaRivoluzione di velluto”, che nel 1989 provocò il crollo del regime comunista cecoslovacco.

Oggi, a scendere in piazza è stata una vera e propria folla di studenti, liberali e sostenitori del centro-destra delle classi medie, che vedono in Babiš, ex funzionario comunista, un Premier corrotto e in pieno conflitto

End of free content.

To access this material, please LOG IN.

If you don't have a subscription, please click HERE to sign up for this program.

* * *
Restiamo sul tema delle proteste di piazza e trasferiamoci in Italia, dove da un paio di settimane sta spopolando un movimento spontaneo che si dice contro Salvini e la Lega. E contro i populismi.

il movimento anti-Lega delle “Sardine” spopola in Italia

27 November 2019
il movimento anti-Lega delle “Sardine” spopola in Italia
Alberto Zanardo / Shutterstock.com

Lunedì 18 novembre, migliaia di persone si sono radunate nella piazza Grande di Modena, per protestare contro un evento elettorale organizzato dal leader della Lega, Matteo Salvini.

Come hanno raccontato numerosi giornali, il comizio faceva parte del tour elettorale di Salvini a sostegno di Lucia Borgonzoni, candidata del centrodestra a presidente della Regione Emilia-Romagna per le elezioni regionali, che si terranno il 26 gennaio del 2020.

L'ex ministro degli Interni era atteso in un locale nel centro di Modena ma, come era successo quattro giorni prima a Bologna, una contro-manifestazione org

End of free content.

To access this material, please LOG IN.

If you don't have a subscription, please click HERE to sign up for this program.

* * *
Lasciamo le proteste di piazza e andiamo a parlare dei danni provocati dal maltempo nel meraviglioso lungomare di Napoli. Danni che hanno riacceso l’attenzione dell’opinione pubblica sulla situazione dell’inquinamento del litorale del capoluogo campano.

Maltempo, il lungomare di Napoli invaso dalla plastica

27 November 2019
Maltempo, il lungomare di Napoli invaso dalla plastica

Il lungomare di via Caracciolo a Napoli nei secoli ha incantato pittori e poeti e tutt’oggi continua ad affascinare chiunque si affacci sulla riviera del quartiere Chiaia.

Lunedì 18 novembre, purtroppo, il meraviglioso e romantico panorama costiero del capoluogo campano è stato deturpato da quintali di plastica e rifiuti, portati a riva dalle mareggiate, originatesi dalle forti perturbazioni che in quei giorni si sono abbattute lungo tutta la penisola italiana.

Una emergenza, che ha riportato tristemente all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione dell’inquinamento dei nostri mari e in

End of free content.

To access this material, please LOG IN.

If you don't have a subscription, please click HERE to sign up for this program.

* * *
Restiamo in tema di problemi legati all’ecosistema marino e parliamo della decisione del Comune di Stintino di implementare in via sperimentale il numero chiuso in una delle spiagge più popolari della Sardegna.

La Pelosa, prima spiaggia a numero chiuso della Sardegna

27 November 2019
La Pelosa, prima spiaggia a numero chiuso della Sardegna

Lunedì 11 novembre, il sindaco di Stintino, Antonio Diana, durante una seduta del Consiglio comunale ha annunciato che, a partire dalla prossima estate, nella popolarissima spiaggia della Pelosa sarà sperimentato il numero chiuso.

La Pelosa, affacciata sul Golfo dell’Asinara, nella Sardegna settentrionale, è una delle mete più amate dell’isola, grazie alla sua sabbia bianchissima e alle sue acque cristalline.

Un paradiso che, purtroppo, rischia di scomparire, sia a causa dell’erosione naturale, dovuta al vento e al mare, sia a causa del cosiddetto “intervento antropico”, generato dall’attivit

End of free content.

To access this material, please LOG IN.

If you don't have a subscription, please click HERE to sign up for this program.