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19 April 2017

Episode #75

12 April 2017

Episode #74

5 April 2017

Episode #73

29 March 2017

Episode #72

22 March 2017

Episode #71

15 March 2017

Episode #70

8 March 2017

Episode #69

1 March 2017

Episode #68

22 February 2017

Episode #67

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Un saluto di benvenuto ai nostri amici ascoltatori. Spero stiate bene e abbiate iniziato al meglio la settimana. Per quelli all’ascolto che non avessero ancora riconosciuto la mia voce, io sono Nicola e oggi è mercoledì 22 marzo. Non so voi, ma io sono pronto ad iniziare a commentare alcune delle notizie più interessanti della settimana appena trascorsa. Avete sentito della richiesta da parte della Scozia di un nuovo referendum per l’indipendenza? Beh, discutiamone facendo una breve panoramica della situazione inglese.

Scozia e il referendum per restare nell’UE

22 March 2017

Giovedì 16 marzo, la regina Elisabetta ha apposto la sua firma sul “Withdrawal Bill”, ovvero sulla legge che autorizza il governo ad avviare i negoziati per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Ciò vuol dire che adesso il primo ministro britannico, Theresa May, potrà applicare l’articolo 50 del trattato di Lisbona, dando il via alle trattative ufficiali con Bruxelles.

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Dopo gli eventi della Brexit, a ogni elezione nazionale l’Unione europea trema sotto la minaccia del populismo euroscettico. È stato il caso delle recenti elezioni nei Paesi Bassi, che per un giorno hanno tenuto col fiato sospeso tutti i sostenitori del sogno europeo.

Il populismo non conquista l’Olanda

22 March 2017

Mercoledì 15 marzo, nei Paesi Bassi si è vissuta un’intensa giornata elettorale. Secondo voi a cosa stavano pensando gli olandesi mentre davano il loro voto: “Formula che vince non si cambia, oppure tra i due mali è meglio scegliere quello minore?”

Beh, entrare nei pensieri degli olandesi, forse, al momento ha poca importanza. Ciò che conta davvero è sapere che con una grandissima affluenza, ben superiore all’80%, gli olandesi hanno votato per fermare l'avanzata del populismo estremo, che predilige idee xenofobe e ipernazionaliste.

Probabilmente i risultati delle elezioni hanno reso feli

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Lasciamo la politica e passiamo alle notizie italiane. Vi racconto, adesso, la storia di una ricercatrice che, disoccupata in Italia, si è trasferita all’estero, diventando una scienziata di successo.

Da precaria in Italia a ricercatrice di successo negli USA

22 March 2017

Lunedì 14 marzo, quasi tutti i principali giornali italiani hanno diffuso la storia di Sabina Berretta, una neurologa siciliana che nel 1990 ha lasciato l’Italia con una borsa di ricerca di un anno per lavorare presso la prestigiosa università MIT di Boston.

Oggi Sabina Berretta ha 56 anni, lavora ad Harvard come direttrice del Brain Tissue Resource Center del McLean Hospital di Boston, e coordina uno staff di 17 ricercatori che studiano la schizofrenia e i disturbi bipolari.

Ricordando gli anni in Italia, la neurologa siciliana ha parlato di quando lavorava nei laboratori universitari s

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Se fino a adesso abbiamo parlato degli scienziati italiani che emigrano all’estero per mancanza di opportunità, passiamo a discutere di un altro paradosso: quando il lavoro c’è e nessuno lo vuole.

Matera cerca medici ma nessuno risponde

22 March 2017

Come alcuni di voi ricorderanno, due settimana fa, parlando della piena occupazione danese, mi sono soffermato brevemente sulla situazione economica italiana, informandovi che il tasso di disoccupazione attuale si aggira attorno al 12%.

In questo settore, i traguardi raggiunti dalla Danimarca sono una chimera per l’Italia e la “fuga di cervelli” che ormai avviene da anni dimostra che il Bel paese è spesso privo di opportunità.

In un mercato del lavoro così arido di occasioni sembra quasi un miraggio leggere sulle pagine dei giornali che il lavoro c’è… ma che nessuno lo vuole.

È il cas

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Visto che ci siamo trovati a parlare di dottori e ospedali, come ultimo argomento della giornata, restiamo in ambito medico per discutere di morbillo e di vaccini.

L’Italia torna a temere il morbillo

22 March 2017

È risaputo che il morbillo è una malattia molto contagiosa, che spesso colpisce neonati e bambini. Generalmente la patologia non presenta sintomi gravi ma in alcuni casi può portare addirittura alla morte.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità italiano, il morbillo sarebbe responsabile del decesso di un numero variabile tra i 30 e i 100 pazienti ogni 10 mila persone colpite. L’Unicef, invece, ci riporta che ogni anno nel mondo muoiono di morbillo 132 mila bambini.

L’unico rimedio per evitare il contagio - lo sappiamo tutti - è la prevenzione attraverso la somministrazione del vaccino. A

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