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L’Iran censura internet per soffocare la “rivolta della benzina

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L’Iran censura internet per soffocare la “rivolta della benzina”
4-life-2-b / Shutterstock.com
Sabato 23 novembre, dopo quasi una settimana di blocco totale, i cittadini dell’Iran si sono risvegliati con la connessione internet finalmente funzionante, dopo che il governo aveva bloccato tutti gli accessi alla rete, in risposta all’esplosione della “rivolta della benzina”.

Le proteste sono iniziate venerdì 15 novembre, dopo che il governo ha deciso di aumentare del 50 per cento il prezzo del petrolio fino a 60 litri al mese e del 300 per cento oltre questa soglia. Nonostante il presidente Rouhani abbia detto di voler utilizzare questi introiti per finanziare sussidi destinati alle fasce più povere della popolazione, la reazione degli iraniani, allo stremo a causa delle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti e del crollo della moneta è stata immediata. Le proteste di piazza si sono diffuse a macchia d’olio in tutto il Paese.

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