Benvenuti a una nuova puntata del nostro programma, cari ascoltatori! Oggi è mercoledì 10 maggio 2017. Io sono Chiara e, anche questa settimana, commenterò insieme a voi gli ultimi sviluppi dell’attualità italiana e mondiale. Cominciamo subito con le notizie che arrivano dalla Francia.

La sera di mercoledì 3 maggio, mentre seguivo, sul sito web del quotidiano Libération, il dibattito televisivo tra i due rimanenti candidati alle presidenziali francesi in vista del ballottaggio del 7 maggio, venivo colta da una sgradevole sensazione di déjà-vu. La mia mente correva al palcoscenico dei tre duelli televisivi che lo scorso autunno avevano contrapposto Hillary Clinton e Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca.

Davanti ai miei occhi c’erano di nuovo le luci bianco-azzurre di uno studio televisivo e due giornalisti nel (faticoso) ruolo di moderatori. Di nuovo c’erano due retoriche, due stili espressivi in completa antitesi. Due opposte visioni del mondo.

Rimaniamo in Europa, e parliamo della nostra vecchia conoscenza Matteo Renzi e del suo ritorno in politica.

Domenica 30 aprile, alle primarie del Partito Democratico (PD), quasi il 70% dei voti sono per lui. Una settimana dopo, domenica 7 maggio, l’assemblea del PD lo proclama segretario nazionale. Non c’è dubbio, Matteo Renzi è nuovamente in sella al suo partito, nuovamente sulla cresta dell’onda. Ma è proprio ora che per l’ex presidente del Consiglio italiano comincia la vera battaglia, in vista delle prossime elezioni legislative.

L’innegabile trionfo alle primarie, infatti, è solo la prima tappa di un lungo cammino che passa attraverso due punti principali: una rinnovata attenzione verso i te

Ora, cari ascoltatori, vi invito a chiudere gli occhi e a ripensare alla vostra ultima visita a un museo, o a una galleria d’arte. Ricordate che avete fatto? Lasciatemi indovinare! Avete passeggiato pigramente tra le sale, lasciando correre lo sguardo su quadri e sculture. Probabilmente, avete letto i pannelli illustrativi e, se i custodi ve l’hanno concesso, avete scattato qualche fotografia. Magari… avete persino ceduto alla tentazione di un selfie con un’opera d’arte famosa sullo sfondo. Tutto perfettamente normale, certo, ma oggi vi voglio raccontare la storia di un artista che si spinge ben oltre questa routine…

Roma, fine aprile. Un pomeriggio di sole e vento. Un ragazzo alto e moro si fa strada tra la folla che circonda la Fontana di Trevi. Raggiunge il bordo di marmo, lo scavalca con eleganza e s’infila nell’acqua. Muove qualche passo verso la facciata della fontana, poi, con calma, si sfila l’indumento che lo copre, un peplo bianco, rimanendo completamente nudo. In mano ha una rosa color lilla.

No, non vi sto descrivendo un frammento di un nuovo film ispirato a La dolce vita di Fellini, ma la scena che si è presentata, lo scorso sabato 22 aprile, agli occhi attoniti dei turisti che si accalcava

Lo dicono tutti. Da anni. Turisti, cittadini, politici al governo e all’opposizione. Venezia ha un disperato bisogno di trovare un modo per regolare il flusso dei visitatori che affollano le sue piazze e le sue romantiche calli. Ma poi nessuno fa mai nulla. Anche se forse ora… qualcosa sta cambiando.

Il turismo e le città d’arte italiane. Un’eterna relazione d’amore e odio. Il turismo, si sa, porta sviluppo economico, prestigio e visibilità. Ma, attenzione, c’è turismo… e turismo. C’è quello culturale, discreto e curioso, rispettoso dell’ambiente. E poi… c’è il ‘turismo mordi e fuggi’, chiassoso e problematico. Nei musei, in presenza di dipinti e sculture delicate e preziose, si stabilisce un numero massimo all’accesso dei visitatori. Lo stesso avviene per i siti archeologici più importanti.

Non esiste invece alcun limite numerico per i centri storici delle più famose città d’Italia. Mu

Da qualche giorno nelle mense negli asili nido di Milano c’è un grande assente: il sale. I bambini piangono e i genitori protestano a gran voce.

Dallo scorso 19 aprile, nelle mense degli asili nido milanesi c’è una novità che i bambini proprio non riescono a digerire. Sui cibi… non c’è più il sale. Colpa di qualche cuoco distratto? Niente affatto! La (sgradita) svolta è una decisione meditata, e arriva dalle alte sfere della politica locale.

Per la precisione, la nuova misura è stata imposta dall’Agenzia di Tutela della Salute della città di Milano, che ha deciso di eliminare il “sale aggiunto” dal panorama delle mense per la prima infanzia “in modo da abituare i bambini al gusto naturale degli alimenti e ridurre la propensione vers