Zona rossa, arancione e gialla, il lockdown mirato che fa infuriare i governatori
Stefano: | Nella notte tra martedì 3 e mercoledì 4 novembre, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo piano, per tenere sotto controllo i contagi da Covid-19, il cui aumento esponenziale sta mettendo in crisi il sistema sanitario nazionale. Dato che ogni regione registra una situazione epidemiologica differente, il governo e gli esperti hanno pensato di suddividere l’Italia in tre aree, gialla, arancione e rossa, a seconda dei diversi coefficienti di rischio. A ciascun colore corrisponde un livello di gravità diverso e misure restrittive più o meno severe. Nelle regioni che sono state inserite nella zona rossa, è entrato in vigore un lockdown piuttosto rigido. Alcune misure impongono, per esempio, il divieto di spostamento salvo per motivi di lavoro, la chiusura di gran parte delle attività commerciali, la sospensione delle attività sportive, e la didattica a distanza. Il piano di contenimento del governo ha suscitato la reazione dei presidenti di alcune Regione, che non hanno preso bene la scelta dell’esecutivo di inserire i loro territori nelle aree, dove sussistono limitazioni maggiori. |